Match vietato ai deboli di cuore, quello tra Capurso e Manfredonia visto al PalaLivatino per la 5^ giornata di ritorno, che i sipontini portano a casa insieme alla seconda piazza in classifica, al termine di un finale thriller con protagonista la coppia arbitrale. E domenica prossima, prima stagionale contro la capolista Cerignola.
Orsa Black Bears Capurso – Webbin Manfredonia 74-77
(10-12; 20-19; 18-22; 26-24)
Angelilli D. 22, De Lorenzo 7, Depasquale 5, Fanelli 8, Iacovelli 20, Lorusso M. 2, Marino 2, Mazzarano 7, Napoletano 1, Scavo 1. All. A.V. Angelilli
Quando mancano appena 32’’ all’ultima sirena e Manfredonia conduce 74-71, i Black Bears hanno la palla in mano per pareggiare la partita e portarla ai tempi supplementari. Sarebbe stato l’atto finale più degno per una partita equilibrata sin dall’inizio, ma non è andata così: una fatale palla persa nei primi secondi dell’azione ha condannato i ragazzi di coach Alessandro Angelilli a una dolorosa sconfitta in casa, che purtroppo è la seconda consecutiva dopo quella subita a Ruvo. Scivolata al 5° posto nella classifica avulsa, benché condivida di fatto la 3° posizione a 14 pt. con Bitritto e Manfredonia, domenica prossima l’Orsa è chiamata a gettare il cuore oltre l’ostacolo per espugnare il campo di Cerignola e ritornare tra le prime tre. La vetta adesso è dell’Avis Trani, che ha scavalcato proprio Cerignola dopo la vittoria contro la Libertas Foggia.
Al Palalivatino di Capurso, si diceva, c’era il pubblico delle grandi occasioni venuto a godersi l’incontro tra due delle squadre più favorite a raggiungere i playoff. Il parziale del 1° quarto diceva 10-12 per gli ospiti. Non lo spettacolo atteso, certo, ma di sicuro una fase preliminare di studio reciproco, fatta di incursioni corsare in area e macchinazioni offensive lente e singhiozzanti, fisicità sotto i tabelloni e molti falli. Nella seconda frazione, però, le briglie saltano decisamente ed entrambe le squadre cominciano ad alzare il ritmo del loro gioco, inseguendosi vorticosamente tra ripartenze e rapidi contropiedi.
La prima parte del quarto sorride a Manfredonia, che riesce a produrre uno strappo di 9 pt. (18-27), ma l’Orsa risponde con un contro-parziale di 12-2 grazie alle triple di Daniele Angelilli (22 pt.) e Depasquale e alla leggiadria di Iacovelli (20 pt.), Lorusso e De Lorenzo, che trova un canestro mirabolante allo scadere. Quando suona la sirena dell’intervallo, il tabellone registra in modo eloquente l’equilibrio del primo tempo (30-31).
Al rientro, la storia del 2° quarto sembra ripetersi e Manfredonia allunga di nuovo con un mini-parziale di 18-7, trascinata dalla qualità dei suoi giovani esterni Basta, Carmone e Grasso, che insieme combineranno ben 71 pt. (!) su 77.
A 2’32’’ dall’ultimo break, i Black Bears, di nuovo costretti a recuperare lo svantaggio, rialzano la testa, mordono gli avversari con un generoso 11-4 e chiudono il quarto sotto di 5 lunghezze (48-53). Divertimento puro gli ultimi 10’ di partita (26-24), quando ormai è svanita ogni timidezza e va in scena uno scontro avvincente, pieno di slanci da entrambe le parti.
A 2’32’’ dall’ultimo break, i Black Bears, di nuovo costretti a recuperare lo svantaggio, rialzano la testa, mordono gli avversari con un generoso 11-4 e chiudono il quarto sotto di 5 lunghezze (48-53). Divertimento puro gli ultimi 10’ di partita (26-24), quando ormai è svanita ogni timidezza e va in scena uno scontro avvincente, pieno di slanci da entrambe le parti.
Gli assoli esplosivi di Angelilli, i raffinati jumper di Basta, le corse fulminee di Mazzarano per lanciare i compagni a canestro, le precise linee di passaggio che mandano spesso Carmone al ferro indisturbato, ma anche tanti errori dovuti alla stanchezza, compresa quella dei due arbitri, che forse guastano la bellezza degli ultimi concitati minuti di partita con una manciata di fischi discutibili.
Fino a 32’’ dalla fine, insomma, come si diceva all’inizio, Orsa e Manfredonia si danno battaglia in ogni metà campo restando vicine senza mai riuscire a chiuderla (53-53, 8’55’’; 60-63, 6’00’’; 66-69, 2’20’’).
Gli ultimi secondi, già noti, premiano un’ottima squadra ospite e rabbuiano gli occhi dei Black Bears, ma le chance di riscatto sono ancora tante e la squadra di coach Angelilli deve e può fortificarsi e continuare a sognare.