Taekwondo

Intervista a Martino Montanaro, presidente FITA Puglia e Michele Arcangelo Ruggieri, delegato provinciale Bari FITA

Domenica 12 dicembre 2021, nel corso della mattinata, nella splendida cornice del Palaflorio a Bari si è svolto il Campionato Regionale Forme e Freestyle – Puglia 2021, di Taekwondo.

Ben venticinque le società sportive che hanno preso parte all’evento, tre delle quali provenienti da fuori regione grazie alla concessione della FITA.

Nel corso della competizione sono state rappresentate tutte le fasce di età: tra gli atleti si parte dai Kids, di 12 anni età e si arriva ai 76 anni del maestro Spinelli Cosimo, un grandissimo insegnante di questo sport.

 

Martino Montanaro, presidente FITA Puglia, ai nostri microfoni, nel corso della competizione ha rilasciato un’interessantissima intervista che ci ha calati nel mondo del Taekwondo e ha aperto le porte di questo stimolantissimo sport, svelandone aspetti significativi misconosciuti ai più.

“Il Taekwondo per quanto riguarda le gare agonistiche è diviso in due settori completamente distinti. Il primo è quello della tecnica e proprio la gara odierna rappresenta la massima espressione del campionato regionale pugliese che vede gareggiare i migliori atleti della nostra regione. La Prossima settimana questi stessi atleti andranno a disputare il campionato italiano sempre di Forme e Freestyle. Abbiamo anche il ParaTaekwondo, una categoria che non deve essere affatto sottovalutata. Oggi abbiamo 3 ragazzi iscritti a questa categoria. La gara odierna rappresenta la massima espressione tecnica più tradizionale, quella delle Forme, ma è anche la gara in cui trova espressione il Freestyle, un tipo di competizione più spettacolare durante la quale i ragazzi eseguono delle acrobazie che si avvicinano a quelle della ginnastica artistica, acrobazie che prevedono anche dei calci in volo; infine c’è la parte del combattimento le cui gare si svolgeranno nei mesi di gennaio e di febbraio – ha esordito il maestro Fumarola”.

  • Quali sono state le conseguenze della pandemia per il Taekwondo qui in Puglia?

La pandemia purtroppo ci ha limitato non solo dal punto di vista agonistico, ma anche per quanto riguarda il numero di iscrizioni. Stranamente si osserva una sorta di tendenza al contrario che prevede un aumento di nuove iscrizioni delle ‘cinture bianche’, mentre abbiamo perso numerosi atleti nella fascia che va dai 12 ai 16 anni, atleti che probabilmente riusciremo a riprendere, anche se con un po’ di difficoltà.

  • Può fornirci qualche numero del movimento sportivo del Taekwondo in Puglia?

I pugliesi si aggirano attorno ai 4000/4200 atleti in totale. Sulle società non abbiamo avuto grosse defezioni e registriamo all’incirca una settantina di società, che insieme a Lazio e Campania, pongono la Puglia tra le più grosse, le più forti e più importanti realtà in Italia. In gara ci sono oggi 318 iscritti. Purtroppo non è il numero che ci aspettavamo perché di solito riusciamo a raggiungere il doppio dei partecipanti. Tutti i campionati pugliesi sono dei mini campionati rispetto al campionato italiano, ma non in termini di qualità dato che il livello degli atleti partecipanti è sempre molto elevato.

  • Quali sono gli eventi in programma nel prossimo futuro?

Verso la metà di Gennaio è previsto il Campionato Regionale Cadetti di combattimento, sempre qui a Bari e a metà Febbraio il Campionato Regionale Junior e Senior che interessa e coinvolge tutte le cinture, dalla bianca, alla nera.

  • La medaglia conquistata da Vito Dell’Aquila alle olimpiadi di Tokio ha dato maggiore visibilità al Taekwondo? Avete avuto la percezione di una maggiore attenzione verso questo sport da parte della popolazione?

La prima medaglia d’oro italiana è stata quella del 2012, conquistata da Carlo Molfetta. In quella occasione abbiamo avuto un grandissimo riscontro mediatico dal punto di vista dell’attenzione anche delle televisioni. In queste ultime olimpiadi però si è registrato un fatto significativo che ha dato un maggiore impulso a questo sport: la medaglia di Vito dell’Aquila è stata la prima medaglia d’oro dell’Italia, la prima in assoluto conquistata in queste ultime Olimpiadi e anche l’unica per ben 7 giorni. Tutto ciò ha indotto i media a parlare di Vito dell’Aquila e del Taekwondo per un’intera settimana. Questo si è tradotto in un vero e proprio successo per il nostro sport. Abbiamo riscosso un vero e proprio boom di crescita e di attenzione da parte di programmi televisivi e radiofonici che molto probabilmente non conoscevano neanche il Taekwondo e che per un’intera settimana hanno fatto a gara per intervistare dell’Aquila. Credo che la crescita notevole di iscrizioni tra i piccoli sia anche dovuta anche a questo successo olimpico.

  • Ci sono giovani promesse pugliesi che potrebbero ottenere grandi successi a livello nazionale o internazionale?

I due maggiori talenti a livello tecnico, che sono anche le due medaglie olimpiche, sono pugliesi e più precisamente di Mesagne. Tuttavia in Puglia ci sono anche altri giovani promesse che stanno gareggiando anche oggi. Alcuni di loro hanno anche disputato il campionato europeo nelle scorse settimane. Ci tengo a ricordare che quando gli atleti raggiungono grossi risultati cessano di far parte delle singole federazioni ed entrano a far parte delle Forze Armate e di Polizia, ossia nei gruppi professionistici. Non sono più atleti pugliesi, ma atleti nazionali.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal delegato provinciale Bari FITA, Michele Arcangelo Ruggieri, che ha sottolineato la ripresa del movimento del Taekwondo dopo il periodo di stop forzato.

  • Cosa rappresenta a livello provinciale questo evento che abbraccia l’intero territorio pugliese?

Quello di oggi è un campionato molto importante sia in termini di visibilità che di numeri, dato che oggi è qui presente l’intero movimento sportivo del Taekwondo pugliese nella prima competizione post pandemia. Abbiamo registrato una grande presenza di atleti, nonostante si tratti del primo evento dopo un anno e mezzo di stop. Sicuramente questa grande affluenza è dovuta anche al fatto che competizioni come quella odierna rappresentano un banco di prova per gli atleti, una vetrina in cui vengono messe in mostra le nuove promesse di questo sport.

  • La vostra Federazione come intende investire nella comunicazione?

La FITA è sempre attenta a coinvolgere il web e per migliorare il processo di comunicazione sta oggi lavorando in stretta collaborazione con il comitato regionale e con il Comitato Provinciale per far sì che il mondo Web possa dare il giusto risalto e la giusta visibilità al nostro sport.

  • Perché un utente dovrebbe avvicinarsi a questa disciplina sportiva?

Il Taekwondo è uno sport aperto ad atleti di tutte le età che raggruppa più discipline messe insieme. Al pari delle altre arti marziali viene definito uno ‘sport completo’ poiché ricomprende al suo interno tantissime discipline sportive, partendo dalla semplice attività di base, fino a coinvolgerne molte altre, come la ginnastica.

  • Le società sportive sono pronte ad assorbire un numero di iscrizioni crescente sull’onda dell’entusiasmo della medaglia d’oro conquistata alle ultime Olimpiadi?

Occorre sottolineare che nonostante un maestro prima di divenire tecnico e allenatore debba acquisire una serie di competenze che non possono essere improvvisate, sicuramente le nostre associazioni hanno a loro disposizione una serie di professionisti e di maestri adeguatamente formati che sono pronti ad avviare le nuove leve a questo sport.

Marina Basile (ufficio stampa Sportale)

Marina Basile
Author: Marina Basile

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